mercoledì 22 novembre 2017

Next station: capolinea

     Quello che i giornali dicono (e non è una canzone di Enrico Ruggeri...)



9 commenti:

  1. Mala tempora currunt (et ricurrunt!)!
    Baciuzzi.

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    1. Comincio a sperare nei migranti per rovesciare questo squallido paese-barzelletta.
      Baciuzzi.

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  2. Ma come si può? Boh... arrivati a questo punto davvero la vedo nerissima.
    Ma davvero davvero.

    Un abbraccio.

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    1. Speriamo che sia un bene toccare il fondo per tentare di risalire.

      Un abbraccio grande grande.

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  3. Se hai modo fatti sentire da Enzo Haffner,ê caduto durante una scalata, é vivo per miracolo. Pellaccia di una pellaccia...

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    1. Ciao Calo, ti ringrazio per la segnalazione. Spero di recuperare il suo numero di telefono e lo chiamerò.

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  4. Per la prima volta da tanti anni, non ho idea su chi votare! Se tutto rimane come ora, penso che la mia scheda elettorale sarà solo il contenitore di un bel disegnino... con l’invito a metterselo dove meglio gradiscono! Ciao Robi

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    1. Penso la stessa cosa. Spero che nel Condominio ci sia qualche indicazione dell'ultima ora, per dare un senso ad diritto/dovere di votare.
      Ciao Carlè.

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  5. Ciao Robi, mi faccio vivo dopo tanto tempo in questo luogo. Leggo che Calo ti ha informato dell'incidente occorsomi in montagna, sono ancora qui per un caso fortuito. Arrampicavo in solitaria in piolet traction a Cima Manera nelle Dolomiti friulane. A 70 metri dalla vetta si è staccata una lastra di neve e ghiaccio su cui mi trovavo. Sono volato per circa 7 metri fin su un pendio innevato inclinato a 65° e ho fatto tre capriole prima di scendere come una fucilata con la schiena sulla neve. Ho imboccato una specie di budello di neve con massi tutto attorno e li ho cercato di proteggermi il volto con le braccia e le mani. Ho sbattacchiato più volte a destra e sinistra finchè con un gesto disperato ho puntato il rampone sinistro sulla neve e ho conficcato la piccozza che tenevo con la destra di lato al mio corpo. Per mia fortuna ho arrestato la corsa e mi sono fermato a soli 15 metri da un baratro di 250 metri. Ho riportato la frattura del setto nasale, 4 coste, il pollice della mano sinistra, la cuffia dei rotatori della spalla destra. Il naso era letteralmente aperto e al quadricipite della gamba destra avevo una emorragia che non ti dico. Ho piantato le piccozze sulla neve e mi sono auto medicato altrimenti ci restavo per emorragia. porto sempre con me nello zainetto da scalata un rotolo di 5 metri di cerotto telato largo 5 cm. Mi sono ficcato nel naso un fazzolettino di carta per narice e ho tamponato con il cerotto. poi ho fatto la stessa cosa con lo squarcio alla gamba con sei giri di cerotto. A quel punto ho dovuto scendere in verticale per dove ero salito e una volta giunto in un posto più sicuro mi sono concesso 15 minuti per bere e introdurre maltodestrine. Poi ho ripreso a scendere sulla neve per circa due ore e 1000 metri di dislivello. Ogni tanto la neve cedeva e sprofondavo, un dolore atroce ogni volta. Sono giunto alla macchina e mi sono fatto 70 km prima di rientrare a casa. Mia moglie mi ha accompagnato al pronto soccorso dove con codice rosso mi hanno trattenuto 2 giorni. Ora sto molto meglio ma avverto ancora forti dolori, specie di notte, alle coste fratturate e alla spalla. Il nasino lo hanno ricostruito bene, tanto che sembro una francesina. Ci vorranno almeno 4 mesi prima che possa ritornare in montagna e dovrò fare un sacco di fisioterapia. Anche stavolta la montagna mi ha risparmiato. Un caro saluto, ti lascio il mio numero di cellulare perché quello che avevo è andato distrutto nella caduta: 348-2731485. Una pacca sulla spalla amico. Enzo Enrico Corazzin (haffner).

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