martedì 18 giugno 2013

L'importante è sforare...

Berlusconi attacca i patti dell'Unione Europea e suggerisce a Letta lo sforamento dell'Italia dei vincoli di bilancio.


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17 commenti:

  1. Giuro, dico giuro, che se Letta si lascia convincere a mettere in pratica questo suggerimento di Berlusconi (ieri sera lo ha confermato Brunetta a Otto e mezzo), ridico giuro, che farò un post pieno di parolacce che non ho detto mai, tante da farmi oscurare dal Web.
    Mi viene il vomito quando sento parlare certi elementi che cercano di convincere la gente a dargli merito per le stesse cose che ci hanno rovinato quando governavano loro.
    Stanno cercando di far cadere il governo, ma cosa credono, che poi alle eventuali elezioni vincano loro?
    Sforare il 3% vuol dire venire meno alla promessa fatta da Letta all'Europa e allora sì che poi saremmo nella materia defecata fisiologicamente... per non dire merda.

    Buona giornata Robi, me ne vado al mare, che è meglio.
    Un abbraccio esplosivo
    Nadia

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  2. E' quel 1/2 che ci frega.Sarà livido perchè non fa ne fa parte e,non può esternare le sue battute o barzellette da perfetto imbecille.
    Ciao Roby a presto.
    PS.Al mattino una tazza di caffè e le tue vignette,mettono di buon umore,grazie.

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  3. cara Nadia,
    ti consiglio un telecomando a comando vocale e appena compare uno dei compari del capo banda, con un "vaffanculo" passi al canale successivo.
    Sono dei moribondi che cercano con tutte le iniziative populiste possibili di mantenere i consensi degli zombie che li hanno votati nelle ultime politiche con la promessa dell'IMU. Stanno facendo uno sporco manierismo politico nel tentativo di commuovere la magistratura in occasione delle prossime sentenze che riguardano il loro padrone.
    In sintesi: fanno schifo e forse faranno ancora più schifo quelli che troveranno ancora una volta il modo di far restare in politica colui che ci ha rovinato l'esistenza.

    Ed io non ho il mare per consolarmi. Buona serata. robi

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  4. cara Gibran,
    ha cercato di essere presente fra i grandi con la sua dichiarazione provocatoria, ma nessuno l'ha "cagato". Il mondo si è liberato di una presenza imbarazzante in contesti di serietà come il G8, noi italiani, ancora NO!
    Grazie per il PS. A presto, Ciao. robi

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  5. Mi dispiace, sarò volgare e disonorerò il tuo blog ma, credimi, non ne posso più di questo mezzo quaquaraqua che ogni giorno dice una cazzata e il giorno dopo la smentisce. I suoi leccaculo gli vanno appresso, lo sostengono e lo incensano. Intanto altri stronzi formano l'esercito di silvio, la valanga azzurra, Ma che andassero a cagare tutti quanti sono.

    Ti saluto caro Robi e scusami,
    aldo.

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  6. caro Aldo,
    quanno ce vò, ce vò! E con questi, minchia se ce vò!!!

    Ciao Aldissimo e grazie dello sfogo. robi

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  7. Sei sempre il solito fazioso! Lui ha smentito tutto! Poi, invece, la prestigiacomo ha affermato, ieri sera a Ballarò, che il Papi nazionale intendeva offrire a quel minchione di letta un argomento da proporre al G8. E poi, sempre ieri a Ballarò, è uscito fuori che un quasi 28% di minchioni, oggi, voterebbe il Papi nazionale mentre SEL è fermo ad uno striminzito 5%. Quindi.... tu sei fazioso!

    Ciao Robi... spero di rientrare presto a pieno regime! Buona serata!

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  8. caro Carlo,
    il papi nazionale era in astinenza di smentite, allora si è procurato un pò di materiale. Sta facendo finta di interessarsi al nostro futuro che lui ha fatto deragliare economicamente e moralmente.
    Quel 28% ipotizzato non significa altro che il 28% di cittadini italiani vuole essere guidato da un farabutto che se ne fotte di questo Paese di merda (come l'ha definito lui) ma che ad ogni campagna elettorale gli promette una squallida elemosina anche se tossica per la Nazione.

    Ciao Carlo, rientra in fretta nella nostra faziosità. Buona serata. robi

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  9. Sforare?
    Prima di sforare (la parete dell'intestino tenue del cavaliere) occorre somministrargli per dieci giorni consecutivi dodici miliardi di Unità Formanti Colonia di: BIFIDOBACTERIUM ANIMALIS (è un animale si o no?), LACTOBACILLUS SALIVRIUS (sputandogli in faccia si ottiene lo stesso effetto), ENTEROCOCCUS FAECIUM (nella merda meglio ancora).
    Ciao robi, buon fine settimana.
    P.S.: quarta parte completata.

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  10. Sei in ferie o devo stare in pensiero?

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  11. Ciao! Il tuo bellissimo commento l'ho letto solo ora... tra il volo di rientro e una fuga al mare, ho accantonato internet... spero che anche tu stia godendo un po' di vacanza. In ogni caso, grazie... sei troppo buono... ed è l'ennesima conferma del perchè, alla fine, il blog ci "salva" e si salva in mezzo a tanti mezzi più social. E' veramente bello incontrare persone speciali come te. Buona domenica, Gea

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  12. caro haffner,
    le tragiche notizie di oggi dalle montagne mi fanno immaginare quanta tristezza starai provando. Sei vite sono finite per una passione che è sempre più forte di ogni pericolo o paura.

    Un caro saluto. robi

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  13. Caro robi, ho seguito nei vari TG e nei mezzi di stampa la tragica fine degli alpinisti ipegnati nella salita al Gran Zebrù, e ho provato un sentimento di dolore e pietà per le vittime.
    Tuttavia anche in questo caso non si può parlare di montagna assassina.
    Gli alpinisti erano impegnati nella via "normale", un tracciato misto di neve, ghiaccio e roccia che presenta difficoltà tutto sommato modeste, anche perchè sono veramente pochi i tracciati su roccia essendo la montagna costituita da rocce metamorfiche (gneis) per loro natura estremamente friabili e pericolose.
    Su quelle montagne solitamente si arrampica su pendii nevosi o ghiacciati con pendenze che non superano i 45°. A differenza delle dolomiti (per esempio) si procede "in conserva", ovvero muovendosi legati contemporaneamente, senza la sicurezza del secondo fermo nella sosta e il primo che avanza assicurato. la caduta di un componente richiede la prontezza dell'altro (o degli altri due) di frenare la caduta buttandosi prontamente a terra infilando la becca della piccozza nella neve, una manovra sempre imprevedibile e di difficile esecuzione.
    Per correre meno rischi è fondamentale conoscere bene le condizioni climatiche e trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
    Personalmente ho scalato il Gran Zebrù ben sette volte, ma sono sempre partito dal rifugio alto di notte, mai dopo le 3 del mattino, con la lampada frontale accesa. In questo modo la neve è quasi sempre sotto il punto di gelata e i ramponi offrono una tenuta di gran lunga superiore. Così facendo si riesce a salire in cima e scendere prima che il sole riscaldi la neve e il ghiaccio rendendoli pericolosi a ogni passo. E' un sacrificio che la montagna richiede: occorre essere di nuovo al punto di partenza prima delle 9-10 del mattino per avere più sicurezza, oltre è un azzardo specie in giornate calde con lo zero termico oltre i tremila metri.
    In caso contrario è preferibile procedere slegati, almeno se uno cade non trascina con sè i compagni di cordata.
    Ogni montagna va presa per il verso giusto, con conoscenza e umiltà, avendo il coraggio di ritornare sui propri passi se le condizioni non consentono la salita.
    Non mi permetto di giudicare l'operato degli Altoatesini, precipitati lungo il versante di discesa nord-est alle quattro del pomeriggio, posso solo dire che a quell'ora il pericolo di caduta è enorme.
    Il grande Messner, intervistato, ha affemeto che sabato quella montagna non andava salita stante le condizioni climatiche.
    Non posso dargli torto, anche se il cuore mi piange per la scomparsa di chi, come me, ha la montagna nel cuore.
    Ti saluto con la consueta pacca sulla spalla.
    haffner

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  14. caro haffner,
    la tua esperta analisi rende ancora più inaccettabile le due disgrazie in quanto potevano essere evitate in considerazione delle situazioni climatiche estremamente pericolose. Forse la loro passione ha sfidato anche l'evidenza e questa ha vinto sulla loro vita.
    Riposino in pace dopo gli ultimi respiri nel loro elemento di vita.

    Ciao carissimo Amico. robi

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  15. Caro Roby la morte di quegli alpinisti ha riaperto una ferita,l'anno passato nel monte Zermatt in Svizzera è morto assieme al suo compagno una persona amica e collega.Era molto giovane aveva solo 43 anni pur avendo lavori diversi nell'azienda di mio fratello ci vedevamo tutti i giorni.
    E purtroppo non sapremo mai la causa,in quel caso non fu il caldo perchè era in autunno inoltrato.
    Ciao e scusami se ho rubato il tuo spazio per ricordarlo.
    Saluti a presto.

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  16. cara Gibran,
    è solamente una mia interpretazione, ma penso che il fascino della montagna abbia come ingrediente anche il fascino della morte e dovrebbe essere questa la consolazione alla sofferenza di chi resta.
    Un caro saluto. robi

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